La fede è quel fiore nel baratro. C’è sempre un segreto “perchè” nei disegni che avvolgono l’uomo. Affidarsi verso ciò che non si conosce è tendere all’Eterno dove esistono solo celesti misure…
Gesù
Ch’io possa pronunciare
il Tuo Nome
quando c’è la bassa marea
e il piede stanco
cerca l’acqua
Ch’io possa invocare
il Tuo Nome
quando i morti mi premono
e il Cielo piomba
fino alle radici
Ch’io possa cercare
il Tuo Nome,
che sia Benedizione per me
e per chi Ti sfiora
nel baratro c’è sempre un fiore
Ricordami di pronunciare il Tuo Nome,
fune che tende celesti misure
Dolce è il Tuo Nome,
superamento di ostacolo
piroetta sulla punta
volteggio a corpo nudo
vela bianca tesa
Lirica inedita di Ilaria Maria d’Urbano, vincitrice della “Targa Presidente di Giuria” nella undicesima edizione del Premio internazionale “Alda Merini”.