Rimuginio

L’Ansia: la mia instancabile compagna

Sono le 8:00 di sera. Sei finalmente riuscito a sederti sul divano dopo una lunga giornata, pronto per goderti un po’ di relax. Mentre guardi la televisione, senti la vibrazione del cellulare sul tavolo. Un’email di lavoro, solo una semplice notifica. “Risponderò domani,” pensi. Ma, inevitabilmente, la tua mente si attiva. Forse è meglio controllare subito, non si sa mai. Così prendi il telefono e leggi l’email. È solo una richiesta banale, ma adesso sei agganciato. Ecco che iniziano a scorrere nella tua mente le cose da fare domani, i problemi ancora da risolvere, i possibili scenari futuri. Sono già le 9:00.

Provi a concentrarti di nuovo sulla serie che stavi guardando, ma non riesci. Qualcosa dentro di te si agita. È quella sensazione familiare che cresce lentamente… sì, è lei, l’ansia! Ti sussurra: “Pensaci ancora un po’, risolvi tutto adesso, e così non avrai sorprese domani!” E prima che te ne accorga, sei già immerso nel rimuginio, immaginando ogni possibile problema che potrebbe sorgere e cercando disperatamente di trovare soluzioni, anche se la giornata è finita da ore.

Ed eccoci di nuovo qui, bloccati in quel ciclo ansioso che ci ruba il tempo e la tranquillità.

Questo scenario, che molti di voi avranno vissuto, è il classico processo del rimuginare. Ma cosa dicono le ricerche a riguardo? Gli studiosi ritengono che il rimuginio sia un meccanismo per gestire l’ansia che deriva dall’incertezza o dalla percezione di minacce future. Le persone che rimuginano cercano di anticipare e controllare eventi che temono possano verificarsi (Harvey, Watkins, Mansell, & Shafran, 2004). Rimuginare sembra una strategia per proteggersi, ma alla fine non fa che alimentare l’ansia stessa. Quando ciò che temiamo non si realizza, il meccanismo si rafforza (Borkovec et al., 2004).

Ecco perché la nostra mente, in momenti di tranquillità apparente, inizia a lanciare “soluzioni” su possibili problemi, in un tentativo esasperato di tenere sotto controllo tutto ciò che potrebbe accadere.

Se vi rivedete in questo tipo di pensiero e capita occasionalmente, non c’è da allarmarsi: è una risposta comune all’ansia. Tuttavia, se questo modo di pensare diventa una costante nella vostra vita, rendendovi perennemente preoccupati, potrebbe essere utile consultare uno psicoterapeuta. Sarà in grado di fornirvi strumenti utili per affrontare meglio il rimuginio e ritrovare la serenità.

Ilaria Perrucci