Alda Merini ci ha regalato un canto per onorare la donna nel suo quotidiano, un essere femminile nel contempo fragile e forte.

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.
Lirica tratta da Alda Merini, Testamento, Crocetti Editore, Milano, 1988.