Una città nella testa

Ognuno di noi ha un luogo ameno nella mente dove il senso del quotidiano lascia spazio al seme dell’incompiuto.
Lì tutto è possibile…

J’ai une ville dans la tête et je m’y promène quand m’en vient l’envie. La pierre y est
grise au carrefour, mais dorée à la moindre griffure. Ici et là d’humbles portes
laissent passer d’humbles destins. Ici, derrière la moustiquaire un chat attend, là
des perruches bleues égrènent des ignominies du fond de leur cage, là un géranium
a hérité de la ténacité d’une femme, là encore un frais regard s’enfuit. La halle tout
au milieu distribue le pain la paix le sang vif et, les jours de bal, les battements de
cœur. Si l’on s’éloigne par la rue droite on rencontre, avant la montagne, un peuple
d’herbes de fleurs et d’arbres.

Ho una città nella testa e ci passeggio quando ne ho voglia. La pietra è grigia al
bivio, ma dorata ad ogni minimo graffio. Qua e là umili porte lasciano passare umili
destini. Qua e là dietro la zanzariera, un gatto aspetta, dei pappagalli blu sgranano
nefandezze dal fondo della loro gabbia, un geranio ha ereditato la tenacia di una
donna, più in là uno sguardo fresco fugge via. La sala distribuisce al suo centro il
pane, la pace, il sangue vivo e i giorni del ballo, i battiti del cuore. Se si lascia la strada
maestra si incontra, prima della montagna, un popolo di erbe di fiori e di alberi.


Lirica tratta da “Le Midi des coquelicots” di Michel Cosem tradotta e pubblicata sulla Rivista “Poesia” per Crocetti editore, 2021 da Mirta Basilisco e Stefania Ruggieri